Scopri quali sono le tecniche Seo che possono penalizzare il tuo sito web e come puoi migliorare la tua visibilità senza cadere in miraggi e falsi promesse. 

Black Hat SEO

Con Black Hat Seo, letteralmente Seo dal cappello nero, si identificano le tecniche illecite utilizzate da alcuni web master per forzare il posizionamento sui motori di ricerca. Rispetto ai White Hat Seo, ovvero a tutte quelle pratiche orientate alla creazione di contenuti di valore e di siti web performanti, chi utilizza tecniche Black Hat Seo forza alcuni elementi tecnici per ottenere più visibilità, senza però dare un vero contributo utile a chi fruirà le pagine.

Azioni che, se usate con cognizione di causa, sono effettivamente utili per l’indicizzazione, se usate in modo forzato diventano dei boomerang che “sporcano” le pagine e possono portare al risultato opposto di quello sperato. Ecco quali sono queste tecniche illecite e quali conseguenze possono portare alla tua visibilità online.

Quali sono le pratiche Black Hat Seo più utilizzate

Le pratiche Black Hat Seo prevedono la forzatura di elementi che di per sé agevolano il lavoro degli spider di Google e che quindi possono migliorare la visibilità online di un sito web. Quando abusate, però, queste tecniche non contribuiscono alla creazione di contenuti di valore e, nel momento in cui gli spider di Google le riconoscono, tendono a penalizzare la pagina tanto da farla sparire dai risultati di ricerca.

Una delle pratiche più usate è per esempio il Keyword stuffing, ovvero l’inserimento di parole chiave all’interno del testo per apparire più rilevanti per quella stringa di ricerca. Se da un lato le parole chiave nel testo sono fondamentali per indicizzare correttamente un contenuto, dall’altra riempire una pagina web con parole chiave ripetute in modo ossessivo, come se riempissimo un tacchino il giorno del Ringraziamento, genera un contenuto innaturale e di bassa qualità, contenuti pessimi che i motori di ricerca sono ormai abituati a identificare e penalizzare.

Un’altra pratica di Black Hat Seo prevede invece un’attività di link building illecito, dove i link in entrata non vengono generati in modo naturale, ma acquistati da siti con traffico elevato, come siti porno o di scommesse online. Questi siti non hanno nulla a che fare con l'attività promossa nel sito di destinazione e sebbene abbiano l’obiettivo di aumentare la link authority, vengono ritenuti irrilevanti e provenienti da siti spam, e per questo penalizzati dagli algoritmi dei motori di ricerca.

Una terza via che genera penalizzazione è poi quella della duplicazione dei contenuti o della creazione di pagine a hoc invisibili agli utenti reali e prive di valore. Queste pagine contengono spesso liste di link o parole chiave e, anche se possono sembrare simili a normali pagine di un blog, non forniscono risposte reali né approfondimenti significativi agli utenti.

Le conseguenze dell’uso di Black Hat Seo

Affidarsi a un presunto specialista che per posizionare un sito web fa uso di tecniche Black Hat Seo non solo rappresenta un investimento oneroso, ma rischia di cancellare le tue pagine dai risultati di ricerca.

All’inizio queste tecniche producono risultati veloci e immediati, ma è proprio la velocità con cui il sito ottiene visibilità dall’algoritmo che desta i sospetti degli spider. Una volta identificato l’uso di queste pratiche da parte di un sito web, gli spider ne etichettano le pagine come poco affidabili e le cancellano dagli elenchi dei risultati di ricerca.

I motori di ricerca sono infatti strutture meritocratiche: premiano le pagine ben costruite, con contenuti originali, di qualità, facili da leggere e da navigare. Chi adotta tecniche di Black Hat SEO e cerca di scalare rapidamente i risultati di ricerca sfruttando scorciatoie e sovraottimizzando le pagine, viene penalizzato con l’eliminazione dell’intero sito dai database di Google.

Come avviene l’eliminazione di un sito dai motori di ricerca

Nel momento in cui gli spider di Google identificano un sito sovraottimizzato, non lo eliminano in automatico dai risultati di ricerca.

Il sito individuato dagli algoritmi viene sottoposto ad analisi da parte di un team di esperti SEO che verificano l’uso di tecniche illecite. Se il keywrod stuffing, il link building eccessivo o la duplicazione delle pagine viene confermato, il sito web viene tolto dagli indici del motore di ricerca e le sue pagine non appariranno più nelle prime posizioni di Google, ma neppure nelle pagine a seguire.

Come evitare la penalizzazione da parte di Google

Per migliorare la visibilità online la soluzione è semplice: evitare le scorciatoie e investire in strategie di White Hat SEO. L’algoritmo di Google, sempre più intelligente e attento alla qualità dei contenuti, premia i siti che offrono la migliore esperienza possibile agli utenti. È per questo che diventa fondamentale impegnarsi per creare contenuti di valore e siti performanti, senza forzature.

Una strategia di posizionamento efficace e duratura prevede:

  • un’infrastruttura tecnica efficiente,
  • una buona user experience,
  • una solida architettura dei contenuti,
  • una struttura semplice e intuitiva,
  • testi web originali e utili per gli utenti,
  • pagine ottimizzate per i dispositivi mobile.

Scegliere di affidarsi a specialisti Seo esperti e che non promettono risultati senza impegno è la strada migliore per raggiungere i propri obiettivi senza controindicazioni.


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