Abbiamo già parlato di come nei social network le immagini catturino l’attenzione molto più dei post testuali. Ma quali sono le immagini che funzionano di più? Le immagini “selfies” naturalmente. Ecco cosa sono e come anche le grandi agenzie pubblicitarie le sfruttano per farci sentire “inside”!
Le immagini “selfies” sono gli autoscatti, quelli che mostrano la vita quotidiana di VIP, star e personaggi pubblici proprio nel momento esatto in cui la stanno vivendo. Fotografie banali dal punto di vista qualitativo, certo, ma con un forte appeal per gli utenti che adorano vedere i loro idoli bere il caffè, giocare con i bambini, scegliere il vestito della serata e nel frattempo allungare un braccio, premere il tasto “scatta” e rendere tutti noi partecipi del momento, proprio nel preciso istante in cui lo stanno vivendo. Più che da una bella fotografia scattata da un fotografo professionista, con un sfondo prestabilito, con la saturazione del colore ben calcolata e la regola dei terzi rispettata, gli utenti del web vengono attratti da un’immagine sbilenca, migliorata con i filtri di Instagram, ma che trasmette tutta l’emozione dell’attimo catturato con uno smartphone e subito condiviso. Le immagini selfies fanno sentire gli utenti dentro alle situazioni, li fanno respirare la vera essenza degli scatti e li aiutano a sentirsi vicino ai soggetti stessi della fotografia. L’effetto virale e di fidelizzazione che si ottiene con l’uso di immagini selfies schizza alle stelle, per questo tante agenzie pubblicitarie sfruttano questi scatti con il preciso intento di far sentire gli utenti parte integrante della quotidianità dell’azienda o del personaggio pubblico. Qualche esempio? Gli scatti dell’agenzia pubblicitaria Lowe Cape Town che, per far sapere ai lettori che il Cape Times è dentro le notizie, ha ripreso fotografie passate alla storia trasformandole in immagini selfies e farci così rivivere le emozioni del matrimonio di Kate e William, la “pausa sigaro” di Churchill, il bacio appassionato del 1945 e gli abbracci di Desmond Tutu come se fossimo lì, a vivere quelle emozioni accanto a loro. Ditemi voi se non viene voglia di condividerle e attivare il processo di viral marketing per la Cape Times.